Bastia - Corte - Quenza
Superate
le fatiche del Cap Corse, buona parte dei due giorni successivi di
viaggio sono quasi interamente dedicati ad esplorare una delle zone
meno gettonate (almeno d'estate) della Corsica, ma non per questo
meno affascinante: l'interno e le sue montagne.
Partiamo
di buon mattino dal nostro campeggio, in direzione di Corte, l'antica
capitale dell'isola. La strada per arrivarci è molto
più scorrevole rispetto alle tortuose stradine del giorno
precedente. Una cosa si nota sin da subito: il verde, tanto verde che
caratterizza le zone più interne. Purtroppo però anche oggi il
tempo non è dei migliori, con un cielo coperto che non promette
nulla di buono.
Arriviamo
a Corte verso ora di pranzo. La cittadina si trova arroccata in mezzo
alle montagne; il suo nucleo centrale, la cittadella, svetta su di
uno sperone roccioso, guadagnandosi non a caso l'epiteto di “Nido
dell'aquila”.
Passeggiamo
un po' per le vie del centro, e saliamo fino in cima ad una scalinata
da cui si gode di una bella vista sulla valle di Tavignano, e sulla
cittadella poco distante.
La
fame, però, come al solito inizia a farsi sentire. Ci appropinquiamo
quindi in uno dei tanti ristoranti incontrati lungo la via
principale, che si rivela però essere una delle tante trappole per
turisti. Come se non bastasse, appena usciti dal locale inizia a
piovere a dirotto. Non ci resta quindi altro da fare che tornare alle
nostre macchine, e riprendere la strada verso sud.
Attraversiamo
quindi le foreste corse, e lungo la strada ci fermiamo per due tappe eno-gastronomiche: la prima a Casa Mozza, in una distilleria di
whiskey che vende anche svariati prodotti tipici, e la seconda a Ghisonaccia,
in un pub-birreria per la gioia del Presidente.
Intanto
il tempo sembra essere migliorato, e ci permette di apprezzare
appieno le sorprese che ci riserva la seconda parte di giornata.
Proseguendo lungo la strada litoranea, arriviamo infatti a Solenzara, dove
scopriamo un po' per caso delle splendide pozze d'acqua dolce in cui
si può fare il bagno. L'acqua è davvero bella, e neppure fredda, e
le luci del tardo pomeriggio contribuiscono a rendere lo scenario
ancora più suggestivo. Ci fermiamo qui per un'oretta o più,
affascinati dalla bellezza del luogo.
Ma
non è ancora finita. Abbandoniamo infatti la strada costiera per
ri-addentrarci nell'interno, e ci dirigiamo verso il
Col di Bavella. La strada inizia a salire di nuovo, ma il
paesaggio è fantastico: le vette aguzze del Bavella si
stagliano contro il cielo rosso fuoco, e ad ogni curva la vista sulle
valli dell'entroterra vale il prezzo del biglietto. Scolliniamo così
ai 1218m del Bavella: usciamo dalle macchine per la foto di rito,
rendendoci conto però che quassù fa un freddo barbino!
La
giornata volge ormai al termine, quando riprendiamo la strada e ci
dirigiamo in un campeggio nei pressi di Quenza, un minuscolo paesino
sperduto nel cuore dei boschi.
Piantiamo
le tende e ci prepariamo un bel pasto caldo, che con queste
temperature ci vuole proprio. Ma il freddo passa in secondo piano:
siamo davvero in mezzo alla natura. Attorno a noi, solo verde. Sopra
di noi, un cielo stellato come non lo vedevo da tempo..
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