DAY 3: Mari e monti

16 Agosto 2015
Quenza - Bonifacio

La mattina del terzo giorno ci svegliamo, finalmente, con un tempo clemente. Ci rimettiamo in marcia, di nuovo verso sud: per la giornata abbiamo in programma un'escursione, nello specifico la camminata che porta ad una cascata dal nome un po' bizzarro, “Piscia di Gallo”. Percorriamo una trentina di chilometri lungo la la D368, con una breve sosta a Zonza, un grazioso paesino abbarbicato tra le montagne.



Dopo una piacevole oretta di viaggio tra i boschi, arriviamo quindi al grosso parcheggio (a pagamento) da cui inizia il sentiero per la camminata. Ci accolgono fortissime raffiche di vento, che ci accompagneranno anche durante il percorso.




Il sentiero è abbastanza facile, almeno nella prima parte: ci si inoltra tra gli alberi, guadando poi un paio di torrenti. La seconda parte invece è allo scoperto, offrendo ampie vedute panoramiche sul golfo di Porto Vecchio. Dopo circa una quarantina di minuti si arriva così alla fine del percorso “standard”, da cui si intravede attraverso le fronde degli alberi la cascata. In realtà però il sentiero non termina qui, perché per chi vuole si può continuare lungo la parte più difficile. Qui infatti il sentiero si trasforma in una serie di massi da affrontare con l'aiuto di un corrimano: una parte di percorso non facilissima, anche se l'abbiamo vista affrontare anche da dei bambini temerari..
Nonostante tutto, però, arriviamo in fondo: da una serie di sporgenze rocciose si può ammirare lo spettacolo della cascata, il tutto in una piacevole frescura dovuta agli schizzi d'acqua sottostante. Purtroppo non ci si può avvicinare oltre alla cascata.





Dopo un brindisi a base di Amaro Montenegro, la nostra mascotte di viaggio, ritorniamo al parcheggio, e dopo un breve spuntino ripartiamo alla volta di Porto Vecchio. Ci fermiamo alla bellissima spiaggia di Palombaggia, dove ci rosoliamo al sole per il resto del pomeriggio.

La sera decidiamo di muoverci ancora più a Sud, e ci rechiamo quindi a Bonifacio. La città è affascinante: sorge in cima ad una collina, e dalla sua cittadella si ha una vista spettacolare delle falesie a picco sul mare, e anche della Sardegna. Con le luci del tramonto, poi, l'effetto è ancora più memorabile.




Bazzichiamo un po' per le vie del centro, cercando un posto in cui mangiare, con l'acquolina che sale a causa dal profumo di mangiare che si annida per le strade. Sfortunatamente veniamo rimbalzati in tutti i locali in cui tentiamo, così ritorniamo giù al porto, dove andiamo a cenare al Kissing Pigs, un locale un po' particolare consigliato dalla Lonely Planet. Io prendo un buonissimo tagliere in cui assaggio salumi e formaggi del luogo; tra gli altri piatti provati dai miei amici, pare che lo stufato di agnello ai fichi meriti davvero.



Sazi (e stanchi), riprendiamo le macchine e ci dirigiamo verso un campeggio poco distante da Bonifacio, lungo la strada per Sartene, a cui avevamo telefonato poco prima. Quando arriviamo, però, sono quasi le undici e non troviamo nessuno né alla reception né al ristorante, dove la tizia al telefono aveva detto ci avrebbe accolto. Decidiamo allora di entrare comunque e piazzare le tende, e facciamo bene, perché pochi minuti dopo la sbarra all'ingresso si chiude, lasciando fuori un malcapitato motociclista nella stessa nostra situazione.
Il posto non è dei migliori: terreno durissimo, e macchine che sfrecciano sulla strada che passa a una decina di metri.. non si prospetta una gran notte!


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