20 Agosto 2015
Porto - Riserva di Scandola - Porto
Il
programma della giornata è decisamente serrato; per fortuna non
dobbiamo smontare le tende, in quanto resteremo nello stesso
campeggio anche la notte successiva.
Partiamo
quindi in direzione di Ota. Ad un certo punto, imbocchiamo uno stradina
stretta che ci condurrà al punto di partenza della camminata di
oggi. Lungo il percorso incontriamo parecchi animali, tra cui maiali, capre e caproni, che pascolano
liberamente in mezzo alla strada, e a cui ci tocca dare più volte la
precedenza!
Arriviamo
quindi ad un ponte genovese, che è anche il nostro punto di
partenza: da qui comincia infatti un sentiero che porta ad un altro
ponte il Ponte Zagjia, nei cui dintorni si trovano anche
delle piscine naturali.
Il
percorso è piacevole, ed attraversa le Gole di Spelunga, offrendo di tanto in tanto piacevoli vedute. Alcuni cartelli inoltre forniscono spiegazioni sulla flora locale.
In
tre quarti d'ora circa giungiamo al ponte, completamente immerso nel
sottobosco. Tutt'intorno vi sono delle piscine naturali in cui si può
fare il bagno, anche se non sono così affascinanti come quelle
incontrate a Solenzara, ma ci concediamo comunque un'oretta di sosta
in mezzo alla natura.
Sulla
strada del ritorno abbiamo un simpatico contrattempo: verso metà del
percorso fa la sua comparsa un cane, che comincia a seguirci e decide
di non volersi più staccare da noi.
Ci accompagna fino alla macchina, e visto che intorno non c'è traccia del padrone, decidiamo di chiamare il numero di telefono inciso sul suo collare. A rispondere, però, è un signore che parla solo francese.. dopo dieci minuti buoni di conversazione a monosillabi, riesco finalmente a capire cosa mi sta dicendo: “potete lasciare il cane! Non vi preoccupate!”. A quanto pare infatti si tratta del cane di una specie di “guardiano” della riserva, che sa ritrovare la strada da solo. Salutiamo quindi Giordi (così abbiamo battezzato il cane), che nel frattempo decide di seguire un nuovo gruppo di turisti lungo il sentiero.
Ci accompagna fino alla macchina, e visto che intorno non c'è traccia del padrone, decidiamo di chiamare il numero di telefono inciso sul suo collare. A rispondere, però, è un signore che parla solo francese.. dopo dieci minuti buoni di conversazione a monosillabi, riesco finalmente a capire cosa mi sta dicendo: “potete lasciare il cane! Non vi preoccupate!”. A quanto pare infatti si tratta del cane di una specie di “guardiano” della riserva, che sa ritrovare la strada da solo. Salutiamo quindi Giordi (così abbiamo battezzato il cane), che nel frattempo decide di seguire un nuovo gruppo di turisti lungo il sentiero.
Ci
rimettiamo quindi in marcia ed entriamo a Porto, in città, dove ci
rechiamo alla biglietteria di una delle tante
compagnie di navigazione che offrono escursioni in barca nella zona.
Siamo qui, infatti, per visitare la riserva marina di Scandola, una delle
perle del Golfo di Porto.
Partiamo verso le due su una grossa imbarcazione a motore che in un'oretta ci conduce nel cuore della riserva. Purtroppo, scopriamo solo dopo, le spiegazioni della guida sono soltanto in francese.. capiamo quindi poco o niente di quello che viene detto. La nave si insinua in diversi anfratti della riserva, a volte dove sembra impensabile riesca ad entrare.
Ero
già stato un anno fa qui nella riserva, ed ero rimasto davvero
colpito da questo posto. Quest'anno però, non l'ho trovata altrettanto affascinante, forse complice il mare un po' mosso. Si tratta comunque
di un posto da vedere.
Sul
ritorno, ci permettono di fare una breve sosta a Girolata, un villaggio costituito essenzialmente da un porticciolo su una spiaggia di ciottoli, su cui le
mucche passeggiano tranquillamente in mezzo ai turisti (!), e da
alcuni chioschetti. E' in uno di essi che facciamo merenda con delle
buonissime tartine alla cannella e alla mela.
Tornati
a Porto, spendiamo un altro paio d'ore nella vicina spiaggia dentro
la città, fino al tramonto. Dato che siamo già in città, ci
concediamo poi una (fin troppo) lussuosa cena in uno dei ristoranti
che si affacciano sul mare.
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