DAY1: Milano - Dublino

Venerdì 4 ottobre 2013

Il viaggio comincia la mattina del 4 ottobre dall'aeroporto di Milano Linate, destinazione: Dublino! Ad iniziare l'avventura con me, questa volta c'è solo Teo, al quale si aggregherà qualche giorno più avanti Andrea.

Il nostro aereo della Aer Lingus parte alle 11.20: per me si tratta 'quasi' del primo volo, nel senso che ho volato solo una volta quando avevo circa nove anni, quindi ricordo ben poco. Le emozioni che si provano sono uniche, vedere tutto dall'alto durante il decollo, per poi salire fin sopra le nuvole.. non sono sensazioni da tutti i giorni, almeno per chi non vola spesso!



Già nella fase di atterraggio iniziamo a vedere le immense distese verdi dell'Irlanda: dall'alto colpisce ancora di più, verde, verde e ancora verde. Atterriamo a Dublino, dove ad attenderci sembra esserci un sole splendente che però dopo neanche mezz'ora verrà sostituito dalla pioggia.. neanche troppa, per fortuna! La giornata poi proseguirà tutta così, sole, pioggerellina, poi di nuovo sole, in un perpetuo alternarsi..

Dopo un po' di girovagare, riusciamo finalmente a capire dove prendere il pullman per andare in centro; non prendete i bus della AirCoach o AirLink, vi fanno pagare credo 5 o 6 €; prendendo invece i mezzi pubblici risparmiate notevolmente, anche se ci mettono un po' di più.
Il nostro ostello si chiama Globetrotters, situato in Talbot Street: è carino, con letti rossi in stile 'british', anche se appena entrati ci troviamo il bagno occupato da un tizio che sta imbiancando.. (?)

Giù armi e bagagli, e inizia il primo giro della città: passiamo davanti allo Spire, la gigantesca torre 'appuntita' di circa 120 metri che si erge in mezzo alla città, impossibile da non notare; scopro poi che rappresenta un ago, pare simboleggi la lotta al problema della droga.



Percorriamo O'Connel Street fino ad attraversare il fiume Liffey, ed arriviamo al Trinity College, che mi colpisce per il verde e gli spazi aperti. Giriamo un po' all'interno, vediamo la piazza all'ingresso col suo campanile, e facciamo qualche foto con la scultura di Arnaldo Pomodoro, mentre la famosa biblioteca purtroppo è già chiusa.





Usciti dall'università, pochi metri più avanti proseguendo a sinistra si trova la statua di Molly Malone, secondo la leggenda una giovincella che alternava il suo mestiere di pescivendola a quello più antico del mondo.. e a cui è dedicata una canzone diventata l'inno della città di Dublino.



Continuiamo poi lungo Grafton Street, graziosa via pedonale che porta fino un enorme centro commerciale di tre (o quattro, non ricordo) piani. Proprio di fronte, si trova l'arco che fa da ingresso al St.Stephen Green, uno dei parchi della città, in cui ci fermiamo per rilassarci un po' dopo la prima camminata di questo interrail. Il primo impatto è positivo, la città mi piace sin da subito. Dopo la breve sosta, andiamo a cercare un posto per cenare; percorriamo tutto il lungofiume fino ad arrivare al Brazen Head, un ristorante-pub vecchissimo (del 1198!!); io mi rifocillo con un caldo stufato di agnello affiancato dalla prima Guinness dell'interrail, che non avevo mai assaggiato al di fuori dell'Italia, e sembra avere un sapore differente.




In serata finiamo nella zona di Temple Bar, il quartiere con più vita notturna, che prende il nome dall'omonimo locale. Ci rechiamo al Porter House, locale bello grosso di tre piani con musica dal vivo (in Irlanda è cosa abbastanza diffusa); in particolare, nella band che si esibisce, c'è un tizio davvero bravissimo che suona il flauto traverso. Suonano musica tradizionale celtica: la band è formidabile, il ritmo accattivante.
Nella seconda parte di serata ci spostiamo invece al Farrington's, un altro locale con musica dal vivo, stavolta canzoni meno tradizionali, ma comunque sempre piacevole.
La zona di Temple Bar è davvero molto vivace, tra l'altro era venerdì sera, quindi potete immaginare.. a termine della serata trascino Teo in ostello, il quale si è procurato subito la prima sbronza del suo viaggio..


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