DAY 6: Belfast & Giant's Causeway

Mercoledì 9 ottobre 2013

L'ultimo giorno in Irlanda non inizia benissimo: la mattina, quando stiamo per uscire, non trovo la chiave della camera d'ostello.. me ne faccio dare un'altra alla reception, per fortuna ritroverò quella vecchia verso fine giornata!

Andiamo quindi ad aspettare il bus che ci porterà alle Giant's Causeway. Attendiamo per più di mezz'ora sotto una pioggia forte e un vento terribile (che però scopriremo essere nulla in confronto a quello che troveremo sull'oceano); a un certo punto mi viene il dubbio di aver sbagliato l'orario dell'appuntamento, così chiedo a due ragazze tedesche che sembra stiano aspettando lo stesso bus.
Mi confermano l'orario, e nell'attesa chiacchiero un po' con loro. Vero le dieci il pullman arriva e finalmente iniziamo il tragitto: man mano che ci spostiamo verso nord compare il sole, e anche il paesaggio diventa più piacevole, ritorna infatti il verde che non avevamo più visto nei dintorni di Belfast.

La prima tappa del viaggio è il Carrick-a-Rede, il ponte di corda sospeso nel vuoto che unisce due isolotti; la camminata per arrivarci è davvero spettacolare, con un sentiero a decine di metri d'altezza che dà una vista mozzafiato sull'oceano:





Quel giorno il vento però è fortissimo, quindi purtroppo non è consentito l'accesso al ponte, che è chiuso.

Dopo aver scattato qualche foto torniamo indietro al nostro pullman, che ci porta quindi alla vera destinazione del tour: le Giant's Causeway. Esistono diversi percorsi lungo il cammino: noi scegliamo quello consigliato per i 'normali' visitatori, poi ce ne sono altri più difficili o per professionisti.
Si parte dal centro visitatori; costeggiamo la Cow Bay, ovvero la Baia del Cammello (cow=cammello in irlandese), chiamata così data la presenza di una gigantesca roccia la cui forma ricorda molto l'animale:



Proseguendo si arriva alle Causeway vere e proprie: lo spettacolo è indescrivibile, è un paesaggio stranissimo e bizzarro. Ovunque spuntano dall'oceano queste colonne, perlopiù di forma esagonale, ed alcune arrivano anche ad essere alte 4-5 metri o più. Ci si può arrampicare sopra, e arrivare proprio a ridosso del mare, ma bisogna fare attenzione perché sono un po' scivolose! Vi assicuro che il posto è davvero pazzesco, e che le foto non sono in grado di rendere l'idea della spettacolarità del luogo.






Secondo la leggenda, questo posto era parte di un sentiero, il selciato dei giganti, costruito da un gigante irlandese per raggiungere il suo antagonista in Scozia (dove infatti si trovano delle strutture simili), e poi successivamente distrutto. Effettivamente, guardando come finisce nell'oceano dà proprio l'impressione di un sentiero 'interrotto'.

Proseguiamo il cammino, attraversando un passaggio particolare chiamato The gate, il perché lo potete capire dalla sua forma; sembra uscito da “Il Signore degli Anelli”:



Dopo averlo attraversato, si trova sulla sinistra una roccia bizzarra, chiamata Stivale del gigante (in effetti ricorda un gigantesco stivale), e guardando in alto di fronte a sé si vedono incastonate nella parete della collina una serie di colonne altissime che formano una struttura che ricorda un organo. Il sentiero quindi si arrampica sulla collina, sempre dando un lato sull'oceano, e diventa tutto in terra rossa, quasi che pare di essere in Australia. La vista dall'alto è unica.





Il percorso 'normale' finisce qui, un cartello avvisa che proseguire è pericoloso causa alta probabilità di frane, quindi torniamo indietro a riprendere il nostro bus.

Durante il ritorno, ci fermiamo a fare qualche foto alle rovine di un altro castello, il Dunluce Castle.

Torniamo a Belfast verso le cinque di pomeriggio; dopo aver fatto un giro in centro a comprare qualche souvenir ce ne torniamo in ostello per una doccia calda, visto il gelo che abbiamo rimediato quel giorno. In camera con noi ci sono due ragazzi spagnoli che stanno cercando lavoro lì (ne troveremo tanti durante il viaggio); uno dei due è davvero simpatico, ne approfitto per chiacchierare un po' (almeno, ci provo, dato che lui in inglese sembra messo peggio di me!).

 Quel giorno abbiamo camminato a lungo, così ce la prendiamo un po' comoda (fin troppo) e usciamo a mangiare sul tardi.. in questi luoghi però le cucine chiudono spesso molto presto, quindi ci ritroviamo a girare a vuoto (e pancia vuota) fino a che decidiamo di 'rifugiarci' al McDonald's (purtroppo). Pazienza, perlomeno abbiamo risparmiato qualcosa..

Uscendo, ci ritroviamo di fronte la City Hall, che di sera merita veramente qualche scatto:



Non abbiamo molta voglia di girare quella sera, per cui facciamo la strada che ci porta all'ostello, ma ci fermiamo comunque in un pub per 'brindare' al successo della prima parte irlandese dell'interrail. Decidiamo di farlo con del whiskey: non essendo esperti del campo, ne proviamo un paio a caso, che non son affatto male..

La serata finisce e si torna in camera, dove dopo aver risolto qualche problema di 'congelamento' a causa di una finestra rotta, ci mettiamo a dormire per recuperare le forze.. domani c'è la Scozia!


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