Ci alziamo di buon'ora e iniziamo il giro della città. Partiamo dalla Karsplatz, attraversiamo l'arco e ci addentriamo nel centro vero e proprio.
La prima tappa di giornata è la Frauenkirche, la cattedrale. La cosa più curiosa all'interno è l'impronta di un piede, vicino all'ingresso.
La leggenda vuole che sia stato il diavolo a lasciarla: un costruttore scommise con lui che avrebbe edificato una chiesa senza finestre. In effetti, esiste un punto da cui le colonne coprono tutte le vetrate, e l'architetto fece posizionare il diavolo proprio in quel punto, per ingannarlo. Ma fatto un passo avanti, quest'ultimo vide le finestre e si accorse di essere stato imbrogliato, e per la rabbia se ne andò lasciando un'impronta sul pavimento.
Proseguiamo poi lungo la via principale fino alla Marienplatz, il cuore pulsante della città, su cui svetta il municipio con il suo famoso carillon, che si aziona tre volte al giorno: stanno per scoccare giusto giusto le 12, quindi attendiamo e assistiamo così al piccolo siparietto.
La fame inizia a farsi sentire, per cui ci rechiamo a mangiare al ViktualienMarkt, un gigantesco mercato all'aperto, dove mi divoro un bel panino con un insaccato tipico locale chiamato Leberkässemmel.
Il centro di Monaco non è particolarmente grande e l'abbiamo ormai girato a dovere, per cui nel pomeriggio ci dirigiamo verso gli English Gardens, un enorme parco all'interno della città.
Si tratta di un'oasi di pace e tranquillità, e ne approfittiamo per goderci un paio d'ore di relax totale. Scopriamo inoltre che all'interno c'è un fiumiciattolo in cui.. la gente fa surf!!
Uno squisito piatto di salsicce accompagnato da purè di patate, birra a volontà, strudel, e tanta musica dal vivo allietano la nostra seconda serata di interrail: siamo qui solo da un giorno, ma sappiamo che dall'indomani Monaco ci mancherà già..
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