Anche per oggi è in programma un vero e proprio “tappone”: veloce colazione, e partenza di buon'ora!
Proseguiamo lungo la statale Artica, la
E6. Il paesaggio adesso è decisamente diverso rispetto al sud della
Norvegia: sprazzi di foresta lasciano spesso il posto alla tundra,
con le sue praterie infinite. Ma, nonostante la pioggia rovini un po' il viaggio, non mancano scorci sul mare di
notevole bellezza,
come la vista da questo altopiano:
Ed è proprio poco dopo questa sosta che
incontriamo finalmente la prima renna del nostro viaggio! Il primo ad
avvistarla è Alessio, che si mette a sbraitare come impazzito
(il tutto mentre sta guidando). Ma stavolta non è un falso avvistamento: è
proprio lei!
Pochi minuti dopo ne troviamo a bordo
strada un altro gruppetto: ci cimentiamo in una improbabile caccia
alla renna, che fallisce miseramente ad un primo tentativo di
contatto.
Il viaggio prosegue fino all'arrivo
verso le 2 ad Alta, ultima “città”, se così la si può chiamare,
prima di Capo Nord. La prima costruzione che si nota entrando in
paese è la cattedrale, un'altra bizzarra struttura futuristica che
ricorda un po' quella di Tromsø, ma decisamente più brutta.
Ci concediamo una sosta per un pranzo
al sacco, e poi andiamo a visitare l'Alta museum con le sue famose
incisioni rupestri.
Ci addentriamo quindi nel sito
archeologico, che è anche patrimonio dell'UNESCO. Il percorso che
porta da una incisione all'altra è situato in un bellissimo
contesto, e la camminata è davvero piacevole. Fa un certo effetto
osservare i disegni, pensando che alcuni di essi risalgono
addirittura a 6000 anni fa.
Una parte di essi è stata “ricalcata” in un colore rosso per renderli più visibili sulla pietra, mentre altri sono stati lasciati in naturale. Quasi tutti rappresentano scene di caccia: uomini, renne, alci e orsi la fanno da padrone, ma non mancano scene di pesca con le barche, e un paio di rappresentazioni alquanto misteriose, che lasciano spazio alle più fantasiose interpretazioni, come alieni o simili :)
Una parte di essi è stata “ricalcata” in un colore rosso per renderli più visibili sulla pietra, mentre altri sono stati lasciati in naturale. Quasi tutti rappresentano scene di caccia: uomini, renne, alci e orsi la fanno da padrone, ma non mancano scene di pesca con le barche, e un paio di rappresentazioni alquanto misteriose, che lasciano spazio alle più fantasiose interpretazioni, come alieni o simili :)
Il fascino del posto sta anche in
questo, molti disegni non hanno una precisa spiegazione, ed è
divertente provare ad immaginare cosa passava per la testa di quegli
uomini di migliaia di anni fa.
Rapida sortita anche all'interno del
museo, dove sono in mostra alcuni reperti trovati sul sito, e verso
le 5 siamo di nuovo in viaggio. Il posto è davvero carino, merita
certamente una sosta di un paio d'ore.
Percorriamo lungo la E6 gli ultimi 200
km che ci separano dalla meta: le renne intanto si fanno sempre più
numerose, e arrivano un paio di volte a bloccarci la strada. E dire
che dopo 11 giorni di viaggio temevamo di non vederle proprio! Ma è
praticamente impossibile, qui al nord sono ovunque. Avvistiamo anche
un paio di aquile, tanto per gradire.
L'ultimo tratto di strada verso
Honningsvag sembra uscito da un sogno. Forse il più bello che
abbiamo percorso: la carreggiata serpeggia sul bordo delle scogliere,
a volte senza nessuna barriera di protezione; a destra, il mare ha
assunto un colore meraviglioso, simile al turchese, che non ho visto
nemmeno nell'acqua del Geirangerfjord. Cerchiamo di imprimere nei
nostri occhi questo paesaggio incredibile.
Finalmente, verso le 8 di sera,
giungiamo al Nordkapp-tunnelen, che porta sull'isola di Magerøya. Ci
siamo! Un poliziotto ci avvisa che dobbiamo aspettare 5 minuti per
dei lavori, poi ci scorta con una safety-car attraverso il
tunnel.
Approdiamo così sull'isola. Praterie
che si perdono a vista d'occhio, renne, sempre di più, e uno
splendido tramonto accompagnano i nostri ultimi chilometri.
Arriviamo
al Kirkeport Camping, il campeggio più a nord d'Europa, dove
prendiamo le chiavi della nostra hytte.
Dopo parecchi giorni ci concediamo
anche il lusso di una cena come si deve, al ristorante del campeggio.
Qui fanno soltanto due piatti, ma li proviamo entrambi e sono davvero
squisiti (oltre che economici per gli standard norvegesi, circa 20€
a portata): uno è una specie di spezzatino di carne di renna con
purè, mentre l'altro è a base di salmone. E così abbiamo
assaggiato anche gli ultimi prodotti tipici che ci mancavano ;)
Finita la cena chiediamo qualche
informazione alla ragazza della reception, riguardo al sentiero che
porta a Kniskvjelloden. Ci rassicura sulle condizioni meteo
dell'indomani: pare che avremo il sole.. e anche gli ultimi dubbi
sulla camminata sembrano svanire :)
Ci informa, inoltre, che la sera si può
entrare a Nordkapp senza pagare. Sono ormai le 11, e la stanchezza si
fa sentire, ma siamo davvero a un tiro di schioppo dalla destinazione e il tempo è
buono: dopo un rapido scambio d'occhiate è deciso, si va subito!
Percorriamo gli ultimi chilometri di
strada in un paesaggio surreale, fino all'entrata al complesso.
Lasciamo la macchina fuori ed entriamo a piedi (in questo modo non si
paga, ma non ho capito se la cosa valga anche di giorno).
Ed eccolo,
finalmente: il famoso globo, visto in tante foto, adesso è proprio
lì, davanti ai nostri occhi. Fa un freddo cane, ma lo spettacolo
dalla scogliera è bellissimo: l'oceano, i colori
indescrivibili del tramonto.. essere qui è davvero emozionante.
Per molti questa è la meta finale del
viaggio.. ma non per noi. Dal globo, guardando verso sinistra, si
vede spuntare una penisola: è Kniskvjelloden. E' quella, la nostra
vera meta. Ma ci arriveremo.. domani.
Nessun commento:
Posta un commento