Nonostante abbia la fama di essere la
città più piovosa della Norvegia, Bergen accoglie il nostro risveglio
con un tiepido sole; approfittiamo dell'abbondante colazione offerta
dall'ostello, e ci rechiamo quindi in centro città.
La nostra visita comincia dalla zona
del molo e dal Torget, dove è situato il famoso Fiskmarket.
Superando le bancarelle piene zeppe di pesce fresco dall'aria molto
invitante, ci rendiamo conto che qui gli italiani (sia tra i turisti
che tra i venditori) sembrano essere in netta maggioranza. Un
napoletano dietro un bancone ci ferma e ci racconta un po' la sua
storia a Bergen. Tratteniamo a stento le risate quando ci dice che
siamo stati fortunati col clima, perché il giorno precedente c'era
un “warning” (pronunciandolo esattamente come si scrive), ed era
tutto chiuso a causa del vento forte. Cattura però la nostra
attenzione (anzi, il nostro palato) offrendoci degli squisiti
assaggi di salmone cucinato in diversi modi, e per finire di carne di balena
(consapevole, qui, di attirare forse qualche astio nei miei confronti). Ci invita a
ripassare per pranzo, cosa che faremo certamente, viste le
prelibatezze assaggiate.
Lasciamo solo temporaneamente il
Fiskmarket dirigendoci verso il Bryggen, il quartiere di case in
legno, un tempo sede dei commercianti della lega anseatica ed ora
inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità. Qui spendiamo
un'oretta addentrandoci tra gli stretti vicoli e i passaggi in legno:
il quartiere è certamente molto caratteristico e vale davvero una
visita.
E' ormai ora di pranzo; il tempo è
ancora buono ma nuvoloni minacciosi incombono all'orizzonte, per cui
decidiamo di anticipare a subito il giro sulla Fløibanen, la
funicolare che porta sul monte antistante la città. Ci mettiamo in
fila, ed entrando sul mezzo ci rendiamo conto ancora una volta di
essere circondati da italiani. Un signore, in particolare, inizia a
raccontarci di essere stato sulla Flamsbana, una famosa ferrovia sul Sognefjord, e sul Geirangerfjord (che
è la nostra tappa di domani).
Arrivati in cima, ci godiamo la splendida vista sulla città, complice anche il cielo azzurro che regge, almeno per il momento.
Arrivati in cima, ci godiamo la splendida vista sulla città, complice anche il cielo azzurro che regge, almeno per il momento.
Ci rilassiamo un po' nel parchetto
sulla collina, caratterizzato da numerose statue di troll e figure un
po' inquietanti, e infine ritorniamo in centro, pronti per una bella
scorpacciata a base di pesce!
Tornati dal nostro amico napoletano,
veniamo serviti e riveriti con un succulento piatto unico a base di
salmone, merluzzo, halibut, scampi, gamberetti, e chi più ne ha più
ne metta! Il pesce è veramente divino, se vi capita di andare a
Bergen dovete assolutamente mangiare qui, anche perché è
quasi l'unico posto della Norvegia in cui i prezzi sono abbordabili (con 90 euro in tutto ci abbiamo mangiato in quattro).
Continuiamo nel pomeriggio la visita
della città, spostandoci verso la Ole Bulls Plass, ma la pioggia
arriva a presentare il suo conto (con gli arretrati) e ci impedisce
di girare granchè a parte la piazza stessa.
Scatta quindi la modalità “birraia” del MaTeo, che ci porta da Henry, piccolo pub con una varietà notevole di birre locali (vi rimando al blog del mio compare per le recensioni: Link). Il gestore è molto simpatico, e si mette a fare conversazione con noi. Gli raccontiamo un po' il nostro itinerario, e ci consiglia di percorrere assolutamente la Trollstigen, che è un'altra delle nostre tappe del giorno successivo.
Scatta quindi la modalità “birraia” del MaTeo, che ci porta da Henry, piccolo pub con una varietà notevole di birre locali (vi rimando al blog del mio compare per le recensioni: Link). Il gestore è molto simpatico, e si mette a fare conversazione con noi. Gli raccontiamo un po' il nostro itinerario, e ci consiglia di percorrere assolutamente la Trollstigen, che è un'altra delle nostre tappe del giorno successivo.
Dopo un paio di birre salutiamo il nostro amico Henry; facciamo un rapido giro al Rema 1000
(catena di supermercati low-cost) per comprare qualche provvista per
il viaggio, e nel tardo pomeriggio ci congediamo da Bergen, a parer mio (e dei miei compagni di viaggio) la città più bella della Norvegia, e ci addentriamo verso il cuore della regione dei
fiordi.
Percorriamo la E39 fino ad Oppedal,
dove saliamo al volo su un traghetto in partenza e ci godiamo un
magnifico tramonto sul Sognefjord.
In serata giungiamo a Vassenden, dove ci fermiamo in un campeggio grazioso gestito da un simpatico vecchietto (si chiama Jølvassbu Camping, se passate nei paraggi). Il posto si trova proprio sulle rive di un fiume, e piantiamo le tende a pochi metri dall'acqua: forse non molto silenzioso, ma il contesto è davvero spettacolare. Ci cuciniamo un altro piatto di pasta, poi tutti a nanna, mentre lo scrosciare regolare dell'acqua a pochi metri da noi accompagna il nostro riposo.
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In serata giungiamo a Vassenden, dove ci fermiamo in un campeggio grazioso gestito da un simpatico vecchietto (si chiama Jølvassbu Camping, se passate nei paraggi). Il posto si trova proprio sulle rive di un fiume, e piantiamo le tende a pochi metri dall'acqua: forse non molto silenzioso, ma il contesto è davvero spettacolare. Ci cuciniamo un altro piatto di pasta, poi tutti a nanna, mentre lo scrosciare regolare dell'acqua a pochi metri da noi accompagna il nostro riposo.
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