DAY 5: Copenaghen

Martedì 7 agosto 2012

Dopo aver fatto conoscenza in ostello con un simpatico ragazzo portoricano, ci incammiano nuovamente per la città. Stavolta decidiamo di sfruttare la metro, vista l'esperienza traumatica del giorno precedente. E qui notiamo la differenza di cultura l'Italia: i vagoni della metro sono larghissimi, all'interno addirittura hanno i parcheggi per le bici! Segno di una cultura e un modo di pensare differente: la bici qui è davvero considerato il mezzo privilegiato.


La prima tappa è la Vor Frue Domkirke, la cattedrale: la sera precedente infatti ci siamo informati meglio su dove si trova, e una volta giunti capiamo il perchè ci abbiamo messo tanto ad individuarla: l'edificio infatti non è uno di quelli che risaltano subito all'occhio, e non è nemmeno tanto grande. L'interno, poi, è abbastanza spoglio: insomma, non mi è parsa la più bella cattedrale che abbia visto.. ma lascio agli esperti d'arte la sentenza!


Con la metro ci spostiamo allora verso il quartiere di Christiania. Questa è la zona più strana di Copenaghen: Christiania infatti è una sorta di città a sè stante; fondata nel 1971 da un gruppo di hippie, è stata dichiarata "città libera", ovvero non è soggetta alle tasse e all'interno vi vige una legislazione interna. In realtà, qui dentro sono solo tre le regole da rispettare, che vengono rimarcate da un cartello in bella vista appena si entra: "Have fun. Don't run. No photos".


Un paio di foto per la verità le scatto lo stesso, ma poi metto via la digitale e mi godo per bene la visita. Si tratta davvero un mondo a sè: la prima cosa che si coglie entrando è l'odore d'erba che  permea l'aria.. ma il Green Light District, il cuore di Christiania, è davvero caratteristico: casette un po' diroccate, molti alberi, tanti graffiti e murales, e un po' di stand in cui si vende hashish (le droghe pesanti, però, sono vietate). In giro, qualche turista come noi, ma anche gente del luogo: qualcuno che fuma, un paio di ragazzi con la chitarra.. comunque il posto è tranquillo, se si rispettano le regole non c'è nulla di pericoloso.


Il cartello "You are now entering the EU" ci segnala che stiamo uscendo da Christiana, tornando così in Danimarca. Un altro diluvio ci coglie all'improvviso, ma ormai ci siamo abituati, e con pazienza attendiamo che finisca.

E' ora di pranzo, per cui andiamo a mangiare nella zona di Nyhavn, dove troviamo un ristorantino non troppo costoso. Decido di assaggiare qualche prodotto locale, e prendo il piatto della casa: aringhe al curry. Non un granchè, a dire il vero (e le quantità sono abbastanza risicate, ecco perchè i prezzi così bassi), la pasta inizia a mancarmi.. per fortuna le birre che prendiamo per accompagnare sono davvero buone.


Riprendiamo il giro, e nel pomeriggio andiamo a visitare la fabbrica della Carlsberg. Nulla di particolarmente interessante, in realtà: all'interno c'è però una stanza dove sono conservate centinaia, anzi migliaia, di bottiglie delle più svariate birre provenienti da tutto il mondo. 



Una curiosità: originariamente il simbolo della Carlsberg era una svastica, che in realtà si tratta di un simbolo indiano che significa "ciò che è buono".. incredibile eh?
Dopo aver bevuto le due birre comprese nel biglietto, torniamo in centro e ci rechiamo al Tivoli, un grande parco giochi proprio nel mezzo della città. Bello, sì, ma costosissimo: oltre ai 13€ da pagare per l'ingresso, bisogna sborsare 3 o 5€ per ogni attrazione.. io faccio solo un giro sulle montagne russe, mentre i miei due compari si avventurano su una giostra in cui un aeroplanino li fa girare a velocità assurde (con un freddo glaciale..)



Già che ci siamo, facciamo anche un giretto all'Hard Rock Cafè, immancabile nei nostri viaggi; poi ci incamminiamo verso l'ostello, ma la nostra attenzione viene catturata da Andy, un bravissimo artista di strada che sta in mezzo alla piazza di fronte al Tivoli, con la sua chitarra, attorniato da altri ragazzi che cantano. Ci sediamo anche noi con loro; Andy è davvero bravo, non tanto nel suonare, ma nell'improvvisare e coinvolgere tutti con battute e siparietti di ogni genere. Conosciamo ragazzi da un po' tutta Europa: un gruppo di spagnoli, due ragazze svedesi, qualche tedesco.. probabilmente la più bella serata del viaggio.

Anche se è notte fonda ormai, anche se fa un freddo cane, non vogliamo più andarcene da qui.. l'interrail è soprattutto questo!


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