E' il giorno della grande traversata: oggi lasceremo la Norvegia del Sud con i suoi fiordi per addentrarci nella tundra al di sopra del Circolo Polare Artico. In mezzo, circa 700 km da percorrere, una passeggiata :)
Il risveglio però ha in serbo una
brutta sorpresa: a quanto pare abbiamo lasciato la macchina dove è
permesso il parcheggio solo ai residenti (maledetti cartelli in
norvegese..), e la prima (per fortuna unica) multa del nostro viaggio
è lì ad attenderci in bella vista sul cruscotto. Per fortuna sono
solo 300 corone (l'equivalente di circa 38 euro), ma perdiamo un'ora
per andare al comune di Trondheim a saldare il debito.
Lasciamo la città che sono ormai le 10
passate, in ritardo epocale sulla tabella di marcia. Scegliamo di
percorrere la E6, invece della strada costiera, più panoramica ma
troppo lenta (7 traghetti nel mezzo). Anche qui comunque i paesaggi
sono bellissimi, con fiordi, foreste, laghi che si alternano in mezzo
al verde, che la fa da padrone incontrastato. E' davvero un altro
mondo: superato un villaggio, capita di non incontrare casa o anima
viva per decine di chilometri, fino al paese successivo (non a caso
la Norvegia è il Paese meno densamente popolato d'Europa).
Il viaggio verso nord prosegue, mentre
ammiriamo i paesaggi che scorrono intorno a noi, che a dire il vero dopo un
po' iniziano ad essere ripetitivi.
Continuiamo ininterrottamente fino ad arrivare alle splendide cascate Larksfossen, dove ci concediamo la prima vera sosta del viaggio. Ci prendiamo una mezz'ora buona per ammirarle e fotografarle da qualsiasi angolazione. Non sono alte quanto le Latefossen, ma sono altrettanto magnifiche.
Continuiamo ininterrottamente fino ad arrivare alle splendide cascate Larksfossen, dove ci concediamo la prima vera sosta del viaggio. Ci prendiamo una mezz'ora buona per ammirarle e fotografarle da qualsiasi angolazione. Non sono alte quanto le Latefossen, ma sono altrettanto magnifiche.
Ripartiamo e ci fermiamo poco dopo a Mosjøen, la prima vera “cittadina” incontrata dopo circa 200 o
300 km di laghi e foreste (!). Veloce spesa al supermercato, e pranziamo al sacco verso le 4 inoltrate del pomeriggio.
Superiamo poi Mo-i-Rana, altra ridente cittadina (con la bellezza di 18000 abitanti!). Intanto inizia a piovere, ma nulla ci ferma: la tensione cresce, manca ormai pochissimo al Circolo Polare Artico, la “porta d'ingresso” al vero nord.
Improvvisamente lo scenario muta, cogliendoci di sorpresa: scompaiono gli alberi, lasciando spazio a un paesaggio spoglio, senza vegetazione, quasi spettrale.
Superiamo poi Mo-i-Rana, altra ridente cittadina (con la bellezza di 18000 abitanti!). Intanto inizia a piovere, ma nulla ci ferma: la tensione cresce, manca ormai pochissimo al Circolo Polare Artico, la “porta d'ingresso” al vero nord.
Improvvisamente lo scenario muta, cogliendoci di sorpresa: scompaiono gli alberi, lasciando spazio a un paesaggio spoglio, senza vegetazione, quasi spettrale.
E in questo scenario
avvistiamo un grosso edificio rosso, che ci indica che siamo arrivati.
Intorno, il nulla: solo un piccolo monumento con la scritta “Polarcirkel” ci indica che siamo arrivati, mentre sul retro della costruzione c'è solo una
infinita distesa di sassi impilati da turisti passati in precedenza.
La grossa (e brutta, a dire il vero) costruzione rossa contiene un negozio e un fast-food, che paiono totalmente fuori luogo. C'è anche un monumento dedicati a tutti gli operai morti durante la costruzione della ferrovia Trondheim-Bodø.
Incontriamo due italiani, che vengono direttamente da Capo Nord: si sono fatti più di 2000 km il giorno prima, ci raccontano, e paiono intenzionati a farsene altrettanti oggi.. contenti loro :) Li salutiamo, e poi facciamo qualche foto di rito con il monumento per dire “io c'ero”. Speravo ci fosse almeno la linea per terra, per fare il solito video stupido saltando da una parte all'altra del confine, ma nemmeno questa soddisfazione!
Esperienza comunque surreale: anche il Circolo Polare è superato, fa un certo effetto dirlo :)
La grossa (e brutta, a dire il vero) costruzione rossa contiene un negozio e un fast-food, che paiono totalmente fuori luogo. C'è anche un monumento dedicati a tutti gli operai morti durante la costruzione della ferrovia Trondheim-Bodø.
Incontriamo due italiani, che vengono direttamente da Capo Nord: si sono fatti più di 2000 km il giorno prima, ci raccontano, e paiono intenzionati a farsene altrettanti oggi.. contenti loro :) Li salutiamo, e poi facciamo qualche foto di rito con il monumento per dire “io c'ero”. Speravo ci fosse almeno la linea per terra, per fare il solito video stupido saltando da una parte all'altra del confine, ma nemmeno questa soddisfazione!
Esperienza comunque surreale: anche il Circolo Polare è superato, fa un certo effetto dirlo :)
Ripartiamo: sono ormai le 8 di sera, e sulla
strada ci sarebbe anche il Saltstraumen, il gorgo più potente del mondo; ma l'alta
marea è prevista per le 20.45, troppo presto per esser lì in tempo
(maledetta multa del mattino).. per cui proseguiamo con calma fino a Bodø, cittadina portuale da cui ci imbarcheremo per le isole Lofoten.
Arrivati in città ci fiondiamo in un ristorante per una cenetta
calda a base di zuppa di pesce, poi ci dirigiamo al porto, dove
attendiamo stremati il traghetto che ci porterà finalmente sulle
isole.
<< Giorno precedente Giorno successivo >>
<< Giorno precedente Giorno successivo >>
Nessun commento:
Posta un commento