DAY 8: Bruxelles

Venerdì 10 agosto 2012

Smaltita la sbornia del giorno precedente, ci svegliamo sulle note di The Passenger, messa in sveglia da Alex, e che ascolteremo di continuo nei giorni successivi tanto da farcela eleggere "canzone ufficiale del viaggio".

Ci mettiamo in marcia per vedere un po' la città. La giornata è splendida, cielo azzurro e nemmeno una nuvola, davvero perfetta.
Passiamo davanti al maestoso palazzo di giustizia, e poi andiamo a visitare il Palazzo Reale, la cui entrata è gratuita. E' composto da un numero incalcolabile di stanze, dove regna lo sfarzo più totale. All'interno troviamo anche una sala con vari giochini scientifici, e non perdiamo l'occasione per cimentarci in alcuni di essi, così come fanno i bambini intorno a noi..

Facciamo poi quattro passi nel Warandepark, un grazioso parco contenente però alcune statue un po' atipiche, che rappresentano delle.. cozze! sì, delle cozze in formato gigante: si dà infatti il caso che proprio questi molluschi siano considerati il piatto nazionale belga.


Proseguiamo poi con la visita della bella cattedrale di San Michele, che da fuori mi ricorda un po' Notre Dame, e caratterizzata all'interno da una splendida vetrata, dopodichè ci ritroviamo nuovamente in Grand Place.



Dopo un pranzo veloce andiamo a visitare (altra idea di Teo) il museo della birra, che dà proprio sulla piazza. Per la verità la visita non è un granchè, ma compresi nel biglietto ci sono ovviamente degli assaggi..
Prendiamo quindi la metro e ci dirigiamo verso l'Heysel, lo stadio divenuto tristemente famoso per la finale di Coppa Campioni del 1985, quando 39 persone persero la vita. In realtà la nostra meta è un'altra: l'Atomium, situato a poca distanza, un gigantesco edificio (alto ben 102 metri) a forma di molecola, costruito nel 1958 in occasione dell'Expo. Purtroppo arriviamo tardi e la struttura è già chiusa (anche se in realtà mi è stato detto che l'interno non vale il prezzo del carissimo biglietto), ma devo ammettere che visto da fuori è davvero imponente e fa un certo effetto.


Ci facciamo poi un'altra bella camminata attraverso un parco, per giungere alla basilica del Sacro Cuore, scoprendo però che anche questa ha già chiuso.


Tornati in centro, decidiamo che è ora di andare a cenare. Proviamo quindi quello che è, come già ho accennato, uno dei piatti tipici: cozze e patatine! Il ristorante che scegliamo si chiama Léon, praticamente a due passi dal Delirium Cafè. La scelta si rivela azzeccata: ci servono una specie di "pentola" di mezzo chilo di cozze, immerse in un brodino molto saporito. Non sarà un piatto particolarmente elaborato, ma usciamo decisamente soddisfatti!


Smaltiamo la cena con una passeggiata fra i vicoli dietro alla Grand Place, affollatissimi a tutte le ore. Ecco una caratteristica di Bruxelles che me l'ha fatta apprezzare parecchio: mi è sembrata sempre molto vivace, a differenza di Copenaghen dove a volte ci capitava di essere da soli per strada.
Ovviamente la serata termina all'insegna della birra, e qui non può essere altrimenti. Giriamo un paio di locali, e in uno prendo una strana birra servita in un bicchiere dalla forma bizzarra.


Stavolta però ci siamo trattenuti un po' di più della sera precedente, e riusciamo a prendere l'ultimo pullman che ci riporta in ostello.

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