DAY10: Bruxelles - Amsterdam

Domenica 12 agosto 2012

Lasciamo a malincuore Bruxelles a mezzogiorno del 12 agosto, direzione Amsterdam. Il viaggio dura poco più di un paio d'ore, ma è davvero terribile: il treno è pieno, e passiamo la prima metà del viaggio a terra, in mezzo al corridoio. Quando si inizia a svuotare un po', riusciamo ad accaparrarci dei posti a sedere, ma nello stesso scompartimento si siedono tre signore francesi che iniziano a parlare tra di loro urlando, nemmeno fossero a venti metri di distanza. Oltretutto non smettono nemmeno per un minuto, così scendiamo dal treno con il mal di testa.


Facciamo tappa prima in ostello, che si trova fuori città, dove lasciamo i nostri zaini. Alloggiamo al Meininger hostel, un ostello davvero futuristico in cui ci danno una camera immensa e iper-tecnologica, il tutto a prezzi modici: consigliatissimo.
Giunti ad Amsterdam, la prima cosa che notiamo è la stazione: l'edificio è fatto tutto in mattoni rossi, dall'aspetto regale.


Percorriamo la grande via principale, che conduce nel cuore pulsante della città: Piazza Dam. Lungo il percorso c'è una folla di gente incredibile, in special modo davanti ad un posto chiamato Manneken Pis, esattamente come il bambino che piscia di Bruxelles. Si dà il caso che questo locale spacci le sue patatine fritte come le migliori del mondo. Bè, proviamo quindi ad assaggiarle (dopo aver fatto una fila chilometrica), ma a dire il vero ci sembrano uguali a tutte le altre.


Arriviamo quindi in Piazza Dam, bella ma di nuovo affollatissima, su cui svettano in particolar modo il Palazzo Reale e il museo delle cere, Madame Tussaud.


Proseguiamo attraversando i numerosi canali della città, e facciamo un giro attraverso il famoso quartiere a luci rosse, che però alla luce del sole non è così "caratteristico", visto che quasi tutte le vetrine sono chiuse..



Per la cena giriamo un po' a caso tra i locali; in verità vorremmo provare qualche piatto tipico, ma scopriamo che la cucina olandese è.. inesistente. Troviamo infatti soltanto ristoranti stranieri: italiani, argentini, cinesi.. e poi una marea di fast-food. Non solo: addirittura esistono dei locali, chiamati Febo, in cui ci sono delle macchinette automatiche che vendono hamburger.. non propriamente invitanti ecco.
Alla fine ci fermiamo in un ristorante messicano, dove mi sbrano delle costolette di maiale a ottimo prezzo.


Alla sera ci spostiamo in uno dei tanti coffee shop della città, il Grassoppher. Non fumo e non mi piace in generale, ma l'esperienza ad Amsterdam non può considerarsi completa senza averne provato uno.. per cui seguo i miei amici. Ci fanno provare un qualche cosa ai mirtillo (di cui però non ne sento traccia), mentre ci guardiamo alla tv la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi.

Tornando in stazione per prendere il treno per l'ostello, passiamo dal quartiere a luci rosse, che in notturna è decisamente diverso. Aldilà dei commenti che si possono fare, anche questa è una zona caratteristica di Amsterdam, e non si può andarsene senza avere fatto prima un giro tra le vetrine più famose del mondo..  ;)

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